Verso una conoscenza più approfondita di un mercato e una tecnologia che sono complessi. Con Pasquale Sorgentone abbiamo approfondito le caratteristiche di Future Value, tool a disposizione dei clienti Swaggy
In questi anni l’interesse verso la tecnologia blockchain e gli asset crypto è aumentato progressivamente, ma spesso non è stato accompagnato da una sofficiente conoscenza di questo mondo. Spesso si è davanti a un approccio prettamente speculativo ai crypto asset, senza andare ad approfondire cosa c’è dietro a quello che si va a comprare.
“C’è tanta disinformazione da combattere, che a volte anche l’industria crypto alimenta – spiega Pasquale Sorgentone, fondatore delle società Business Changers e Future Value e ricercatore in campo Blockchain e Finanza Decentralizzata -. Si guarda molto, soprattutto tra i più giovani, a guadagni facili e veloci. Nessuno invece fa quella che nel mondo tradizionale in Borsa si chiama analisi fondamentale. Se compro un titolo azionario vado a guardare i fondamentali dell’azienda: i ricavi, il modello di business, la proprietà intellettuale, il management, etc”. Future Value va proprio nella direzione di aiutare a conoscere nel dettaglio i principali cryptoasset traslando nel mondo crypto questo tipo di approccio scientifico e oggettivo per una valutazione quantitativa. Una valutazione che viene fatta tramite algoritmi di intelligenza artificiale e porta a indicare un Future Value Score (FV Score) per ogni crypto asset.
Spiegare la token economy
Si tratta di uno strumento che ha uno scopo educativo, permettendo una conoscenza più puntuale di un mercato e una tecnologia nati da poco e che sono complessi, con business model di difficile comprensione.
Il modello Future Value prevede tre profili di rischio (normale, alto e molto alto). Costantemente gli algoritmi ricalcolano i ranking e i valori dati alle crypto. Vengono calcolati tre macro-parametri: la bontà del progetto, l’hype e la token economics.
Il primo parametro valuta la qualità complessiva del progetto, in termini di importanza del caso d’uso, innovazione, posizionamento sul mercato, qualità del codice, innovazione, grado di decentralizzazione, ecc.
C’è poi l’Hype che valuta l’estensione della community, il posizionamento sui social media, il numero di sviluppatori, il team, gli investitori, ecc..
Terzo, la Token Economics in quanto ogni crypto asset ha la sua economia. Si guarda alla capitalizzazione di mercato, il numero massimo di token,la quantità di moneta circolante, la stabilità del prezzo, la distanza dai massimi storici, la forza monetaria, la possibilità di staking o mining, le opportunità di DeFi (decentralized finance), ecc.
Come funziona il FV Score
L’insieme di questi parametri dà lo score del crypto asset. Al momento Future Value, disponibile nel wallet Swaggy, incorpora circa 160 crypto asset, aggiungendo token di continuo. “I principali sono tutti presenti e settimanalmente ne aggiungiamo altri tra quelli emergenti o quelli già presenti da tempo sul mercato che magari hanno avuto un picco di interesse legato ad esempio all’aggiunta di nuove funzionalità. La cosa più importante che guardiamo è la rilevanza del caso d’uso e l’innovatività”, spiega Sorgentone.
A livello pratico come utilizzare al meglio questo strumento? “E’ un valido supporto per un pubblico che ad oggi non è educato per valutare al meglio un crypto asset – asserisce Sorgentone – . Quello che dicono i nostri algoritmi di intelligenza artificiale aiuta a capire se un determinato crypto asset ha delle basi solide e permetter di evitare degli scam. Ci sono crypto asset che potenzialmente potrebbero avere grandi performance, ma allo stesso tempo un rischio maggiore. Quello che fa Future Value è offrire una serie di dati che permettono di valutare in modo oggettivo e scientifico i cryptoasset”. Un consiglio che dà Sorgentone è di diffidare invece da quello che circola sui social, i vari canali telegram o su reddit. “C’è tanto rumore di fondo e va fatta molta attenzione a non farsi prendere dall’emotività o da presunti guru che non sanno nemmeno cos’è un algoritmo di consenso o le differenze tra una blockchain e l’altra”.
Il futuro del valore/Future Value offre all’utente la possibilità di conoscere nel dettaglio i più diffusi cryptoasset. Dalla capitalizzazione di mercato al volume transato nelle ultime 24 ore, alla disponibilità totale e disponibilità circolante. E poi, tramite una serie di grafici, anche la ‘forza’ del progetto agganciato alla crypto specifica. Questo per quanto riguarda la versione base che è disponibile gratuitamente. C’è poi una versione Pro al prezzo di 8,99€/mese, prezzo disponibile in esclusiva solo tramite Swaggy, che permette tra le varie funzioni, anche di mettere a confronto i cryptoasset ed avere accesso all’intero database di cryptoasset, sfruttando le varie analisi non solo per i profili di rischio medio, ma anche alto e molto alto.
E’ attivabile in 2 click da Swaggy e interamente inserito all’interno del proprio portafoglio, senza quindi la necessità di andare su altri siti contribuendo a creare un ecosistema Swaggy per l’utente. Non a caso si tratta di un wallet in crescita costante sia in termini di utenti, con oltre 30mila iscritti attivi, che di strumenti a disposizione dell’utente. Dopo l’assicurazione di Coincover e l’Intelligenza Artificiale di Sentyment, Future of Value va a integrarsi in Swaggy arricchendo così la parte educational e offrendo un nuovo e importante strumento per capire realmente, e in piena autonomia, i tanti risvolti delle criptovalute.
Gli algoritmi imparano con il tempo
Va specificato che il Future Value Score varia nel tempo, in quanto gli algoritmi di intelligenza artificiale ‘imparano’ (il cosiddetto machine learning) e quindi un crypto asset può diventare più o meno rischioso.
Un esempio è quello legato alla stablecoin Terra e al token Luca ad essa associato. “Gli algoritmi di machine learning vedono l’evoluzione dei dati e ci vengono a supporto – rammenta l’esperto di finanza decentralizzata – e nel caso di Terra/Luna ci sono state evoluzioni degli algoritmi con un repentino crollo di tutti i parametri”. Uno scandalo che secondo alcuni ha messo in dubbio la credibilità di tutto l’universo crypto. “Non si è trattato di uno scam, ma di un errore/baco della token economy di Luna e gli speculatori hanno tanti soldi sfruttando questa inefficienza. Non è il mercato crypto inaffidabile, ma quando c’è un errore nella token economy come nel caso di Luna il mercato va a punire quella inefficienza, come accade anche nei mercati tradizionali”, controbatte Sorgentone, aggiungendo: “Altro problema di Luna era che era troppo centralizzata nel suo creatore Do Kwon, che era stato già avvisato della sovraesposizione debitoria e che rischiava un attacco. Lui non ha preso le giuste misure. La decentralizzazione nel mondo crypto è essenziale. Tanto è vero che l’indice di decentralizzazione, che è anche un elemento di sicurezza, è uno dei parametri più importanti tra quelli che riportiamo nella nostra valutazione”.
Gli scenari prospettici per i cryptoasset
Le potenzialità presenti e prospettiche della tecnologia blockchain sono tante in quanto per la prima volta nella storia permette di far fare business o interazioni tra attori che non si conoscono. Questo significa che ci può essere scambio di valore tra wallet di due persone che non si conoscono. “La crittografia si fa tramite strumenti matematici: la legge è il software, si tratta della disintermediazione totale de business”, indica Sorgentone che fa l’esempio di Spotify, una piattaforma che mette in contatto utente e artista, con la maggior parte dei soldi che va all’azienda. In un ipotetico Spotify decentralizzato la maggior parte dei soldi andrebbero all’artista, a tutto vantaggio anche del consumatore. Togliendo l’intermediazione si abbassano i costi.
“Sarà una rivoluzione ancora più potente e significativa di quella che è statA internet – prosegue l’esperto Blockchain – . Pensiamo ai social che hanno permesso di dare voce a chiunque, mentre prima per aver seguito serviva andare su un giornale o in tv. Ora con i social si può avere ampio accesso alle masse a costo zero. L’altra faccia della medaglia è il rischio di fake news. Ma il mondo della blockchain si autoregola. Chiaramente il percorso è molto lungo, è necessaria anche una regolamentazione purché non sia troppo stringente ed uccida l’innovazione anziché rafforzarla”.
Che ne sarà delle banche tradizionali? “Il mondo della finanza tradizionale, come le banche, e la DeFi possono convivere e aiutarsi l’uno con l’altro. Poi c’è il tema delle monete virtuali emesse dalle banche centrali (CBDC – Central Banks Digital Curruncies), che paradossalmente sono molto più una minaccia per le banche che la DeFi. Nel momento in cui le banche centrali vanno direttamente dai consumatori, senza intermediazione delle banche commerciali, queste ultime potrebbero perdere di forza con il loro ruolo che rischia di venire meno. Tecnicamente sono fattibili, ma difficili da realizzare”.
Crypto come mezzi di pagamento?
I crypto asset sono ritenuti anche efficienti mezzi di pagamento. Ma vano fatti gli opportuni distinguo. Non tutti cryptoasset sono strumenti di pagamento, ma solo le cryptovalute (altrimenti note anche come payment token). Oggi come mezzo di pagamento c’è una crypto leader che è il Bitcoin, che in quattro geografie (El Salvator, un’area dell’Honduras, Repubblica Centrafricana e la città di Lugano). “E’ chiaro che il bitcoin può essere utile in aree geografiche con moneta debole che tendono a svalutarsi. Tra l’altro il bitcoin sta diventando molto più veloce in termini di esecuzione delle transazioni e quindi come mezzo di pagamento universale è solo questione di tempo”, puntualizza Sorgentone.
I cryptoasset hanno casi d’uso ben più ampi del solo strumento di pagamento. Infatti, la web app Future Value contiene anche libro di Sorgentone che si chiama proprio ‘Il Futuro del Valore’, in cui racconta come i crypto asset si dividano in tante tipologie.