Sono arrivati i piani di accumulo in criptovalute, a partire dal Bitcoin.
E’ l’argomento caldo del momento! L’affermarsi delle criptovalute, il loro valore che sale in una fase di possibile aumento dell’inflazione e le opportunità di sviluppo collegate a un nuovo trend internazionale portano sempre più spesso a parlare di mining. Una delle frontiere più interessanti sono i PAC, i piani di accumulo in criptovalute, chiamati PAB quando la moneta è il Bitcoin.
Investitori e minatori
Da anni si guarda con interesse crescente ai Bitcoin, e in generale a tutto il panomata delle criptovalute, tanto che pure interessi economici e politici si stanno spostando in massa verso questo nuovo mondo. Esiste poi una schiera crescente di persone che ha deciso di non limitarsi alla compravendita, ma di andare oltre, risalendo fino alle origini e dedicandosi al mininig, l’attività fondamentale per l’estrazione delle criptovalutate – in blocchi – direttamente dalla blockchain.
La fine del do it yourself mining
Se fino a poco tempo fa erano in molti a sfidare la rete in un tecnologico “fai da te” fatto di schede grafiche riadattate e persino di presunte attività di mining via smartphone, oggi la difficoltà crescente richiede macchine sempre più performanti e tecnologia avanzata. E anche i costi per le macchine sono cresciuti, arrivando a livelli spesso lontani dalle reali possibilità di molte persone. Per questo, alcune realtà industriali particolarmente avanzate hanno deciso di puntare su partnership di alto livello e sull’introduzione di prodotti innovativi, così da favorire la diffusione e la condivisione delle migliori macchine di computazione adibite al mining.
Entrare nel mondo del mining significa misurarsi anche con una difficoltà e una competitività crescente, motivo per ha sempre più senso affidarsi a realtà strutturare anziché procedere con le sole proprie forze. In gergo si parla di difficulty, che non indica solo il concetto generico di difficoltà, ma la complessità dell’operazione di mining di un blocco di criptovalute. Per gli addetti ai lavori, la difficulty è un ordine di grandezza che cambia a seconda della potenza computazionale (hashrate) totale della rete, in modo da mantenere costante il tempo richiesto per la creazione di un singolo blocco. Una difficulty più alta, in sostanza, vuol dire necessità di più potenza di calcolo per completare un blocco, rendendo ancora più sensato abbandonare il “fai da te” in favore di aziende di primo piano come Swag.
Previsioni di mercato fino a 8 ore
Dopo l’introduzione del mining a produzione fissa e variabile, dell’intelligenza artificiale di Sentyment per capire l’andamento del mercato e dell’assicurazione del proprio wallet offerta in collaborazione con Coincover, è ora il turno dell’innovativo PAB, il piano di accumulo Bitcoin. Questo nuovo prodotto, creato in esclusiva, consiste in un contratto di mining a produzione fissa della durata di 1 anno, rateizzabile in 12 quote mensili. Ogni rata versata corrisponde a una porzione di macchina, per cui dopo i 12 mesi l’utente può contare su un totale di 12 frazioni accumulate, attive 24 ore su 24 nel mining di bitcoin. Il PAB porta con se la professionalità già dimostrata da SWAG, con in più la praticità della suddivisione rateale e la possibilità di conoscere fin da subito costi e benefici. Insomma, zero pensieri e zero problemi, ma tutta la comodità di essere informati costantemente sulla produzione delle proprie frazioni di macchina, col solo obbligo di corrispondere il canone mensile per i 12 mesi del contratto.